mercoledì 14 gennaio 2015

Lucio Fontana, Quasimodo, il futurista Tullio e gli altri. La dolce Albisola in un quadro di Virio

Nel 1970 il pittore Virio da Savona, al secolo Vittorio Agamennone, dipinse un quadro destinato a diventare storico, "Il cenacolo degli artisti".
Proponeva, quel dipinto, una sorta di cristallizzazione del mondo artistico di Albisola - luogo leggendario fin dai tempi di Marinetti - e, insieme, ne faceva una specie di censimento. Nel quadro ci sono, oltre al futurista Tullio d'Albisola che di quella stagione fu l'iniziatore, Lucio Fontana, Agenore Fabbri, Aligi Sassu, il poeta Salvatore Quasimodo, Roberto Crippa, la scrittrice Milena Milani e il gallerista Carlo Cardazzo, e poi Capogrossi, Asger Jorn, Reggiani, Luzzati, l'umorista Carletto Manzoni, Nino Strada, Mario Rossello, Scanavino e molti altri.
Carla Bracco e Lorenzo Zunino, con un'idea tanto semplice quanto geniale, hanno preso spunto da quel dipinto per costruire una mostra (visitabile nella Fortezza del Priamàr di Savona fino al 15 febbraio) che racchiude tutti quei protagonisti e racconta una pagina memorabile dell'arte italiana del Novecento.
Sabato 17 gennaio, alle 16 (nella cappella del Palazzo del Commissario del Priamàr di Savona), insieme a Lorenzo Zunino, parlerò di quel quadro, di quegli artisti formidabili e di una figura centrale di quella vicenda, la mia amica Milena Milani.


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